La giustizia è un punto di vista comune, dove tutti sono d’accordo, fare giustizia significa cambiare punto di vista momentaneamente per capire il punto di vista degli altri, tenendo a mente che entrambi hanno ragione, ricostruendo la storia da tutti i punti di vista di tutte le persone coinvolte, facendo mettere tutti d’accordo sull’accaduto, facendo ammettere i propri errori,facendo in modo che uno risarcisce l’altro con i fatti, in questo modo ognuno perdona l’altro e sé stesso, cosa molto importante per l’inferno perché è lo spirito santo a giudicarci che è in noi ed è parte di noi.
Ma come possiamo far capire il nostro punto di vista all’altro? Occhio per occhio, dente per dente. Questa frase sembra risolvere il problema, ma c’è un grave problema, se qualcuno ha ucciso nostro nonno, non si può uccidere il nonno dell’altro, semplicemente perché non se lo merita. Penso che questa frase sia male interpretata, secondo me si riferisce solo ed esclusivamente all’esperienza della persona. Cioè nel caso del nonno morto, non occorre farlo morire, basta simulare la sua morte, l’importante è: che la persona che ha ti ha fatto del male, viva il più possibile quello che hai vissuto tu, che l’esperienza è una simulazione oppure no, non è importante dal punto di vista dell’esperienza, semplicemente perchè il cervello non sa se una cosa è reale oppure no, questo è stato dimostrato. Un esempio è il sogno. Ma non sappiamo nemmeno che cos’è la realtà, perchè ognuno la vive in modo diverso.
Quindi la giustizia che c’è nel mondo è sbagliata?
Secondo me niente è sbagliato, perché tutti hanno ragione e tutti hanno torto, in questo caso se la giustizia che c’è oggi è così, è perchè sono state vissute delle esperienze che hanno formato questo tipo di giustizia.
Secondo me la giustizia dovrebbe essere applicata così:
- Nessuno deve essere imprigionato a meno che non sia considerato un pericolo pubblico.
- Entrambe le parti hanno ragione e va ricostruita la storia.
- Entrambe le parti devono vivere l’esperienza dell’altro, solo attraverso una simulazione per capire il punto di vista dell’altro, risarcirlo e perdonarlo.