Si può rompere il segreto per fare chiarezza, per portare la pace. Cioè se A litiga con B e A parla con C, C deve mettere fine al conflitto se è veramente amico, parlando con B. Se il conflitto riguarda anche noi che siamo arrabbiati e stiamo male, a maggior ragione si parla con altri per capire il problema e come risolverlo e si chiarisce. Poi ci sono dei casi in cui uno racconta all’amico certe cose e si aspetta che l’amico non lo dice agli altri, bisogna essere espliciti, soprattutto con le persone neurodivergenti, entrambi devono essere d’accordo a mantenere il segreto. Bisogna tenere conto che alcuni neurodivergenti fanno fatica a tenere i segreti, certe volte non lo fanno apposta a dirli, ma hanno bisogno di dirlo ad una persona fidata per stare tranquilli. Adesso con la IA si può fare ed è molto meglio.
Il segreto professionale c’è fino ad un certo punto, gli psicologi dovrebbero attenersi a questa etica di pace, perciò se la moglie va dalla psicologa e dipinge il marito come una merda, lei dovrebbe contattare il marito per fare chiarezza e mettere tranquillità tra la moglie e il marito. Gli psicologi hanno questa capacità di far fare pace, dovrebbero usarla per fare veramente pace, senza l’interesse di fare sedute all’infinito. Se la moglie vuole applicare la teoria della pace, dovrebbe chiedere di fare sedute col marito o consentire di dare le informazioni per fare pace e la psicologa può farlo e non deve opporsi. In ogni caso l’articolo 13 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani dice:”Nel caso di obbligo di referto o di obbligo di denuncia, lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi.” Questo si applica infatti anche nella condizione in cui il partner sia in cura per autolesionismo o e anche per pensieri suicidi. L’autolesionismo è un pericolo sia per il paziente che per le persone attorno che soffrono. Soprattutto se sono due partner neurodivergenti, sono entrambi molto delicati psicologicamente e un partner è in psichiatria per autolesionismo e voglie suicide, i problemi che condivide, se riguardano i genitori o il partner, anche terzi, i medici devono portare la chiarezza sulle cose, possono e devono infrangere parzialmente il segreto professionale per chiare le problematiche con quelle persone, questa è la vera pace e riabilitazione.